di Umberto Sarcinelli – Questa volta non c’è Var che tenga, fuorigioco millimetrici o mani in area ignorati: l’Udinee sfrutta l’uomo in più dopo l’espulsione di Marin alla mezz’ora del primo tempo e si prende d’autorità tre punti contro il Cagliari. Vanno a segno le due punte, ma sarebbe più corretto chiamarli clave, tanto Lucca e Davis sono alti e grossi. Già, Runjaic sceglie proprio i due per completare una squadra più concentrata e attenta, c0n Lovric e Karlstrom che dominano a centrocampo e papero che copre buchi e recupera palloni. In difesa non c’è da temere, il pivot Piccoli è annullato da Bijol, Gaetano non impensierisce ne Kabaele a destra e nemmeno Tourèe a sinistra. Se i due laterali affondassero di più l’Udinese sarebbe una macchina perfetta.
Nicola ha un piano preciso: contenere i bianconeri e cercare rapide ripartenze per bucare la presunta lentezza dei difensori friulani. Dopo mezz’ora l’allenatore del Cagliari deve cambiare tutto quando Makoumbou, già ammonito, stende Payero lanciato a rete dalla metà campo. Secondo giallo (c’era un altro difensore che poteva intervenire) e espulsione sacrosanta. Runjaic impone calma e sfa allargare la fronte d’attacco, Nicola chiede invece di stringere le fila intasando di giocatori la propria area. Otto minuti e il dispositivo difensivo salta. Kamara esce da destra dagli sviluppi di un calcio d’angolo e crossa a centro area dove Lucca elude tutti e si esibisce in un terzo tempo che termina con un preciso e imperioso (scriverebbero i giornalisti di una volta) colpo di testa che non lascia scampo a Scuffet. Il portiere, friulanissimi, viene applaudito a inizio partita, ma quando va a guardia della porta sotto la curva nord non risponde al saluto dei suoi ex tifosi i quali, piccantissimi, lo fischieranno fino a fine gara.
Il vantaggio dell’Udinese viene corroborato da un asfissiante assedio al quale il Cagliari ha poco da opporre se non la disperazione. A questo punto è chiaro il pian o di battaglia di Nicola, stringere i denti, arroccarsi in difesa aspettando che prima o poi arrivi l’occasione giusta per pareggiare. Così viene richiamato Gaetano e al suo posto va Deiola, decisamente più difensivo. Una tattica rischiosa, perché Runjaic tiene calma la sua squadra, la imposta in controllo della partita senza rischiare nulla.
Nella ripresa il Cagliari cerca una pressione più alta sui portatori di palla bianconeri e così alleggerisce la pressione sulla difesa, ma l’Udinese ha pazienza, non forza le giocate, cerca la via sicura per il raddoppio “scaccia sorprese”. Inizia la partita a scacchi delle sostituzioni. Runjaic non cambia subito, Nicola fa giocare Lapadula, Luvumbo e Zortea, cerca velocità e imprevedibilità. Runjaic lascia intatto il suo impianto di gioco, tiene Davis per tutta la gara, risparmiando Lucca, ammonito e sostituito d Bravo, a centrocampo entra Zarraga e sostituisce entrambi gli esterni con Modesto e Zemura, mentre riprende a giocare Giannetti dopo l’infortunio. Davis smentisce tutti coloro i quali ritenevano che non potesse giocare tutti i 90 minuti, ma solo spezzoni di partita; anzi al 78′ riceve palla da Bravo, supera di forza Luperco e centra l’incrocio dei pali mettendo al sicuro il risultato.
Vittoria, bel gioco, intensità, a segno le due punte, ma Runjaic non si accontenta. “Dobbiamo continuare a lavorare per migliorarci. Oggi è stato fantastico davanti al nostro pubblico, ma c’è ancora molto da migliorare…”. Teutonica precisione, estro slavo e fantasia italiana: Udine con tutto il Friuli sogna.