Vai al contenuto

Udinese, una sosta di riflessione

  • 3 min read

Due punti in classifica e tutta una serie di perplessità e dubbi legati alla reale consistenza, alla cifra tecnica della squadra, con Andrea Sottil senza peli sulla lingua nell’ammettere che quest’anno ci sarà da lottare fino all’ultima giornata per conquistarsi la salvezza. Ecco come l’Udinese è arrivata alla prima sosta del campionato dopo tre giornate in cui ha raccolto due pareggi dopo l’iniziale sconfitta all’esordio con la Juventus. Poco? Sì, perché Salernitana e Frosinone non appartengono di certo alle fasce nobili della serie A, e almeno sulla carta il favore del pronostico sorrideva alla Zebretta, considerata fino all’altro ieri superiore per spessore a queste due formazioni “destinate” a lottare per la salvezza. E invece è stato proprio il campo a dire che adesso, in questo preciso momento storico della stagione,  l’Udinese non è stata e non è apparsa neanche superiore a queste due antagoniste di quarta fascia. Arduo applicare l’equazione, nel calcio poi non esiste una proprietà transitiva, ma è stata proprio la sensazione trasmessa dall’Udinese, nello 0-0 interno col Frosinone, a destare l’impressione che la Zebretta attuale sia retrocessa di qualità rispetto a sè stessa, almeno fino a quella che l’altro ieri, per l’appunto, poteva considerarsi superiore a certe avversarie. Partiti alcuni big del calibro di Becao, Udogie, Beto e Pereyra, l’impressione è che l’intero impianto abbia pagato dazio alla consistenza numerica e di personalità venuta meno da chi adesso è partito per altri lidi, e che i sostituti non siano ancora all’altezza, e quindi pronti per tenere alte le aspettative di tifosi e degli stessi addetti al lavori. E’ questa la reale preoccupazione, quella che ha fatto breccia nelle valutazioni di chi ha captato che l’Udinese non è neanche la lontana parente della squadra che lo scorso anno aveva sbaragliato, conquistando lancia in resta la salvezza anticipata, forte di sei vittorie consecutive nelle prime 9 giornate. Insomma, come già detto da Sottil, ci sarà proprio tanto lavoro da fare, con la speranza e la necessità che i nuovi arrivati, anche gli ultimi acquistati sul filo di lana nell’ultimo giorno di mercato, abbiano la consistenza per affrontare un campionato a loro nuovo e del tutto sconosciuto, un torneo in cui organizzazione, intraprendenza e acume tattico, possono permettere di compattare una squadra di medio basso valore, portandola a giocarsela contro chiunque. Al momento non è così per l’Udinese, che alla ripresa del campionato sarà attesa a Cagliari, domenica 17 settembre a ora di pranzo. Urge una vittoria tonificante che permetta all’ambiente di lavorare con la giusta e necessaria tranquillità.

Stefano Martorano

Cliccando qui sopra per inviare questo modulo, sei consapevole e accetti che le informazioni che hai fornito verranno trasferite a AlpeAdriaSport.it per il trattamento conformemente alle loro condizioni d'uso.

Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Skip to content