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Udinese, manca la fortuna, non il gioco

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di Umberto Sarcinelli

UDINE – Non ci sono più frati a Castelmonte, il santuario di Barbana è deserto, sul Monte Lussari è caduta la prima neve e si fa fatica a salire. Di tutti i santi del paradiso nessuno tifa Udinese, Ermacora, il patrono di Udine, evidentemente, ieri era distratto da altre incombenze e suppliche. E così, senza protezioni divine l’Udinese ha dovuto cedere a un fato pagano, alla dea Atalanta, che ha assistito la squadra di Gasperini oltre i propri meriti regalandone un pareggio che il campo e il gioco non le avevano concesso.

Così l’Udinese ha visto sfumare la sua prima vittoria di campionato in casa nel secondo minuto di recupero, dopo aver dominato per tutta la gara, sprecato un calcio di rigore, colpito una clamorosa traversa e aver creato molte occasioni da gol, senza rischiare nulla in difesa.

Cioffi ha confermato la formazione che ha battuto il Milan, sostituendo lo squalificato Kabasele con Ferreira spostato a destra e Perez schierato a sinistra. Il resto è una squadra vivacissima, che mostra vigore e idee, velocità e determinazione. E se queste qualità sono facilmente recuperabili, e Cioffi lo ha fatto benissimo, è più difficile riacquistare la precisione nel tiro e nell’ultimo passaggio.

L’Atalanta si presenta al Bluenergy Stadium con una veste (rossa) dimessa, impreparata a affrontare la voglia di vincere dei friulani. Cioffi ha preparato una partita di giudizioso attacco: recuperare subito il pallone all’altezza delle trequarti avversaria per scattare in avanti con più uomini possibili. Gasperini forese non si aspettava questa mossa, o più probabilmente, non poteva trovare l’opportuno contrasto, la difesa bergamasca è stata messa in grave difficoltà dalla velocità di squadra dei bianconeri e soprattutto dai due sterni, Zamura e Ebosele che hanno sprintato in continuazione con una foga finora mai vista. Quello che sta dominando è il centrocampo bianconero, con Payero finalmente ai suoi livelli argentini, Pereyra ancora più pimpante, Samardzic ispirato e Walace senza gli errori che lo hanno   caratterizzato finora.

Aggiungeteci un Bjiol spietato nell’annullare l’avversario di turno, un Perez attento anche sulla siniostra e un Ferreira con vincente da terzino e ecco la squadra che i tifosi sognavano. Beh, non proprio, perché il gol latita sempre. Success è bravo nel tener palla e distribuirla, ma non chiedetegli di far gol. Nemmeno quando un incerto Aureliano fischia un fallo di Carnesecchi su Ferreira, lanciato da solo a rete. E’ rigore sacrosanto. Success si impossessa subito del pallone: vuole finalmente segnare un gol, che insegue da troppo tempo. L’esecuzione sarebbe anche ottima, con il portiere che si tuffa dalla palla contraria a dove piazza il pallone, ma tra la gioia e la disperazione c’è il palo: colpito in pieno.

L’Udinese non si disunisce, ma continua a attaccare, Samardzic pr4nde palla e si accentra. La difesa atalantina ha un attimo di esitazione, il 24 bianconero no e calcia “a giro” centrando la traversa, il pallone arriva infine a Walace fuori area per un tiro senza pretese. Il pallone, invece, viene deviato da Djimsiti, spiazza Carnesecchi e si ferma sulla rete. E’ il gol liberazione, è la consacrazione di un dominio di gioco, atletismo e tattica. E’ il 45’ e il riposo è pura gioia per i tifosi friulani.

Nella ripresa le cose non cambiano. L’Udinese cerca il raddoppio e la tranquillità, l’Atalanta arranca, sembra un pugile suonato ma non va ko anche perché Carnesecchi si supera sui tiri di Zamura e Pereyra e perché la precisione negli ultimi passaggi è ancora da affinare da parte bianconera.

Si arriva al secondo minuto del recupero, i bergamaschi mettono la disperazione in campo e la gettano nell’area bianconera, ecco un cross, ecco Kristensem, subentrato al 76’ a Zemura che scivola mentre la palla vola sulla testa di Ederson: Silvestri tenta un tuffo, ma è inutile, la beffa è servita. I tifosi della dea credono ai miracoli e ringraziano, Gasperini è incredulo: un punto in classifica che non meritava e che non si aspettava.

“Vi vogliamo così” canta la curva nord, nonostante la delusione. Ha ragione. Finora l’Udinese ha subito solo tre sconfitte, come i campioni d’Italia del Napoli. Se ci fossero i frati del Friuli a intercedere con la Provvidenza e la Fortuna….

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