UDINE – No, non è una maledizione. Il decimo pareggio dell’Udinese in quindici giornate, dei quali gli ultimi tre subiti in rimonta non sono l’esito malvagio di qualche fattura, ma il risultato di una sindrome ormai acclarata: la paura di vincere. Questa analisi, è ben vero, non resisterebbe nemmeno alle più accondiscendenti contestazioni del più imbranato dei razionalisti, ma di altre spiegazioni per il risultato di questa partita non ce ne sono.
Al Bluenergy stadium era in programma una di quelle partite che segnano una stagione. Il Sassuolo rischiava di subire, perdendo, un colpo forse decisivo per il suo futuro in serie A, l’Udinese aveva la possibilità, vincendo, di affiancarlo in classifica e prendersi un’inerzia decisiva per allontanarsi dalle zone pericolose. L’unica insidia per i bianconeri friulani era il fatto che finora i tifosi friulani non avevano mai avuto la soddisfazione e il piacere di festeggiare una vittoria casalinga; anzi finora avevano dovuto ingoiare un dolce che in gola si è sempre trasformato in boccone amaro.
La squadra di Cioffi era attesa a un riscatto dopo la partita molle e rinunciataria di Milano contro l’Inter, ma già dai primi minuti è emersa la “paura di vincere”, il blocco mentale di una squadra abilissima a crearsi problemi. Il Sassuolo, in una sfolgorante divisa da evidenziatore giallo, appariva disperato nella sua foga di prendere in mano la partita. Da quello che si è visto nei primi 35 minuti era chiaro che Dionisi volesse tenere campo e palla, in attesa dell’inevitabile e fatale errore dei bianconeri. Una tattica speculativa, ma pagante, perché la squadra di Cioffi non teneva palla, faticava a riconquistarla e andava in affanno sotto ogni accenno di attacco avversario.
Al 36’ il. Colpo di scena: una bella combinazione argentina in ripartenza tra Pereyra e Payero portava il Tucu defilato sulla sinistra dell’area avversaria. Un breve indugiare accarezzando il pallone e quindi il passaggio perfetto sulla testa di Lucca a cui Ferrari deve qualche centimetro in altezza. Senza saltare la punta bianconera indirizzava il pallone beffardamente dove Consigli non se lo aspettava.
I ventimila che affollavano lo stadio erano increduli nella loro gioia. Forse era la volta buona per festeggiare il primo successo casalingo, anche perché la reazione del Sassuolo era solo emotiva.
Alla ripresa del gioco l’Udinese appariva convinta e sicura, appariva più decisa nei contrasti, arrivava prima sui palloni contesi. Al 10’ Pereyra faceva precipitare il Sassuolo nell’incubo finalizzando un’altra azione ben giocata (una delle poche) con uno splendido gol. Doppio vantaggio, morale alle stelle, pubblico in delirio. Peccato che mancassero ancora35 minuti più recupero alla fina della partita. Tutto era ancora possibile, come la sciagurata entrata a gamba alta di Payero su Erflich tre minuti dopo. L’arbitro Manganelli estraeva il cartellino giallo, ma il Var gli segnalava un cambio di colore: rosso.
Con un giocatore in meno la partita cambiava diametralmente. Cioffi aveva impostato la sua tattica per impedire le transizioni micidiali del Sassuolo bloccando gli avversari in un centrocampo fitto e su fasce intasate. Venute meno queste condizioni sono emerse certe lacune di ingenuità e esperienza di troppi giocatori. Il Sassuolo accentuava il possesso palla e alzava il ritmo, portava più uomini nell’area di rigore bianconera cercando l’episodio che puntualmente accade al 30’ quando Ebosele calcia vuoto in area tentando di respingere un pallone che aveva malamente addomesticato. Ma nel rinvio mancato colpiva Pinamonti. Rigore che Berardi non poteva fallire. Il Sassuolo rinato pressava l’Udinese nella sua area, colpiva un palo e una traversa, ma i bianconeri resistevano. Dieci minuti dopo un altro episodio, con Kabasele che spinge Mulattieri appena entrato in area, “rigorino” che manganelli promuoveva in rigore per il solito Berardi. Rimonta completata, anche se Dionisi avrebbe voluto insistere per la vittoria. Non c’era più tempo per questo e non ce n’è troppo per Cioffi per ricostruire fiducia e autostima, atteso da una settimana di intenso lavoro e di infinita pazienza per una situazione dix classifica che sembra paradossale.
Foto: Il gol di Lucca che ha portato in vantaggio l’Udinese (Rai News)