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L’Udinese si autoaffonda in laguna di Venezia

  • 3 min read
Una recente formazione dell’Udinese

di Umberto Sarcinelli – Non si può prevedere il futuro, per quanto lo si possa immaginare o programmare. L’imprevdibilità è assoluta, non sappiamo quello che può accadere e è inutile  guardare al passato per prevenire quello che non sappiamo accadrà. E’ quello che è successo all’ìUdinese a Venezia, non a casa in mezzo alla laguna, ambiente in continua e imprevedibile  mutazione. E’ successo che i bianconeri abbiano iniziato la partita con grande convinzione e concentrazione azione, dominando subito il gioco e. andando in vantaggio con un tiro di Lovric, inseritosi al 19′ alla fine di una bella giocata sulla destra. Un vantaggio ottenuto con apparente semplicità e facilità che ha messo la squadra di Runjaic in una condizione estremamente favorevole nel controllo della partita, anche perché cinque minuti dopo Bravo, schierato accanto a Lucca, ha segnato il suo primo gol nella serie A italiana. A questo punto Di Francesco rivive l’incubo dell’anno scorso quando alla guida del Frosinone fu proprio l’Udinese, in maglia gialla come ieri, a condannarlo alla serie B. Ma come si diceva all’inizio il futuro è imprevedibile. Al 41′ Pohjampalo riesce a mettersi in area davanti a Giannetti sull’imbucata di Duncan, l’argentino tenta il recupero in scivolata, ma compisce il centravanti, rigore che lo stesso finlandese trasforma nonostante Okoye intuisca la traiettoria.

Nella ripresa il Venezia ci crede, Di Francesco inserisce Zampano e soprattutto Oristano al posto di Candela e Yeboah, l’Udinese sembra comunque avere in mano la partita e si rende pericolosa con Payero e Lucca, ma al 10′ ecco l’episodio che fa svoltare la partita,  Touré entra in contatto con Oristano al limite dell’area, l’arbitro Massa vede un fallo da ultimo uomo (che l’Udine se contesterà con il Dg Nanni a fine partita) e estrae il cartellino rosso. La successiva punizione è fatale, Nicolussi Caviglia calcia un diagonale che buca la barriera e sorprende Okoye. Il pareggio e l’uomo in più moltiplica l’entusiasmo dei neroverdiarancione che vedono a portata di mano la possibilità del risultato pieno, ma l’Udinese si riorganizza, immettendo in campo  Kabasele Runjaic disegna un 4-4-1 che tiene lontano il Venezia dalla porta, ma all’85’ su una conclusione di Duncan Kabasele in scivolata tocca con la mano, il Tar conforta Massa nel decretare il rigore che ancora Pohjampalo trasforma. Il Penzo è in delirio per una vittoria assolutamente insperata, l’Udinese incassa non solo la sconfitta, ma anche una severa lezione sui suoi errori. Nulla di drammatico, la classifica è sempre ottima e sabato arriva a Udine la Juventus, l’avversario migliore per voler e ottenere un pronto riscatto.

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