di Umberto Sarcinelli – La rabbia per la sconfitta a Venezia resta in gola all’Udinese, anzi, a essa si sovrappone analogo risultato contro la Juventus, a rendere indigeribile una settimana in cui errori e sfortune si uniscono0 in una coazione negativa. Al Bluenergy di Udine il tutto esaurito è determinato da migliaia di tifosi juventini, ma l’attesa della partita è tutta sulle spalle dei friulani, che attendono una pronta riscossa dopo il semi disastro del “Penzo”. Runjaic scegli un attacco misto: Davis da sfondamento e Thauvin da aggioramento confermando il centrocampo e schierando Kabasele a destra e Giannetti a sinistra. Thiago Motta conferma in attacco Yildiz e Vlahovic e mette Thuram dall’inizio. L’inizio è tutto della Juventus che cerca subito la via del gol, ma dopo pochi minuti l’equilibrio è più sostanziale che riflesso dai numerosi del possesso palla. La svolta della partita arriva dopo venti minuti di gioco, Thuram entra in area, fa secco Kabasele e tira in porta: il pallone fa sponda sul palo e rimbalza sulla schiena di Okoye, varcando la linea della marcatura. La risposta dell’Udinese immediata ma sfortunata, perché sul tiro di Davis Di Gregorio risponde alla grande deviando in angolo. La squadra di Runjaic mostra una reazione decisa, ma non fa valere la propria fisicità, anche perché l’arbitro Abisso ha un metro di giudizio sui falli non proprio equo. Al 37′ c’è il raddoppio della Juventus, con Yldiz che entra in area da destra (da qui si sono sviluppate le azioni più pericolose della squadra di Motta), si accentra e tira in diagonale (come Thuram) il palo respinge dalle parti di Savona che calcia senza indugi, facendo passare il pallone tra una selva di gambe. Ci sarebbe anche un rigore a favore dell’Udinese quando Di Gregorio esce chiaramente su Thauvin che colpisce di testa, disinteressandosi del pallone e mandandolo a terra. Abisso vede (?) un fallo del francese. L’Udinese accusa il colpo e Runjaic nella ripresa cerca un rimedio inserendo Zarraga e Ebosse al posto di Kabasele e Lovric, un po’ appannato e confuso a centrocampo.
L’Udinese alza il su0 baricentro e costringe la Juve a arretrare. Entrano Lucca e Kamara e subito impegnano la difesa bianconera. Abisso continua nelle sue bizzarre valutazioni, come quando fischia un fallo a Davis che aveva segnato il gol approfittando dello scontro fra Gatti e Di Gregorio, un errore marchiano anche perché la giustificazione, una (leggerissima) spinta di Davis era nettamente al di sotto dello standard dei falli fin li commessi da ambedue le squadre. Comunque l’Udinese sembra reagire con maggior caparbietà, costringe la Juventus nella sua metà campo, colpisce una traversa con Lucca, fa fare bella figura a Di Gregorio nelle uscite alte, batte 10 angoli contro i tre degli avversari, pareggia nei tiri totali, 11 a 11, ma sconta tantissimo un primo tempo scialbo e rinunciatario. Runjaic si pè fatto sentire nello spogliatoio a fine partita. Chiede più intensità e continua unità, chiede forza e determinazione. L’Udinese non deve sognare chissacché, dice, ma calarsi molto presto in una realtà che richiede costante concentrazione e impegno.