di Umberto Sarcinelli – I passaggi all’indietro, il famigerato “costruzione del gioco dal basso” costa caro all’Udinese contro l?Inter a San Siro, in quella Coppa Italia che sembra proprio confezionata per avere in finale le squadre delle grandi città. Una netta differenza di quello che avviene nelle altre nazioni europee nella quali alle coppe nazionali possono partecipare tutte le formazioni dei campionati professionistici. E difatti i in Inghilterra, Germania, Francia e Spagna può accadere che una squadra di terza divisione conquisti la finale. In Italia no, le “grandi” vengono protette dal vantaggio di giocare sempre in casa fino ai quarti e di godere, in ogni caso, della “sudditanza psicologica” degli arbitri, mai concretamente risolta. A queste situazioni strutturali l’Udinese ci mette del suo, molto del suo, regalando il primo gol. all’Inter con Arnautovic che approfitta di un passaggio all’indietro a centrocampo clamorosamente sbagliato da Ekkelenkamp che offre a tremi l’assist vincente al centravanti austriaco. Incassato il gol l’Udinese sembra perdere le proprie certezze, continuando gli errori nei passaggi (soprattutto tutto all’indietro) e incassando un gol prima della fine del primo tempo che il telecronista definisce olimpico, ma che in realtà è una parabola fortunata che dal calcio d’angolo supera tutti i giocatori in area, colpisce il palo si infila alla sinistra di Piani, il terzo portiere che Runjaic giustamente fa esordire.
L’allenatore bianconero dà giustamente spazio ai giocatori che hanno avuto meno minuti in campionato. In difesa rientra Touré, all’esterno di destra entra Modesto, dietro di lui Kabasele. A centrocampo Atta, Karlstrom e Ekkelenkamp alle spalle di Lucca e soprattutto di Sanchez, per la prima volta in campo con i bianconeri dopo il lunghissimo infortunio. E proprio iol ritorno di Alexis è la nota più positiva peer l’Udinese che ritrova il campione che ha fatto sognare tutti i tifosi. Il risultato è stato condizionato dagli errori bianconeri, e questa non è una novità nella stagione. Errori che Runjaic dovrà eliminare fin dal primo allenamento in vista della trasferta a Firenze. Nel secondo tempo l’allenatore ha dato spazio anche a Abankwah che ancora una volta ha dimo9strato notevoli doti in progressione e personalità, Zemura, che ha confermato un buono stato di forma, Pizzarro, che ha messo in mostra le sue potenzialità, B bravo, ancora una volta indomito e Brenner, redivivo dopo un perio0do di appannamento..
Il risultato elimina l’Udinese, ma la prestazione non deve essere considerata negativa, il processo di crescita impostato da Runjaic avanza e sarebbe ingeneroso, nonché tecnicamente errato, puntare esclusivamente sulle critiche. Il m metaforico bicchiere si sta riempiendo, non svuotando.