
di Umberto Sarcinelli – Ma chi era prima in classifica, il Napoli o l’Udinese? Lo spettatore giunto al “Maradona” da un altro pianeta non avrebbe dubbi, la capolista vestiva il bianconero e non è riuscita a vincere nonostante abbia giocato meglio con molta personalità e intensità. Paradosso? Forse, ma non tanto. Infatti, una grande prestazione della squadra di Runjaic ha messo in luce i difetti della squadra di Conte che fin qui aveva dimostrato di essere la più forte del campionato, soprattutto sul piano del pragmatismo e della solidità. Runjaic scegli un falso 4-4-2, con al centro della difesa Bijol e Solet e ai lati Kristensen e Kamara che andavano sistematicamente a marcare alto Neves e Politano e a centrocampo Karlstrom e Lovric assistiti da Ekkelekamp e Atta sulle fasce esterne, anch’essi in marcatura alta. Lobokta e Anguissa venivano così presi in una morsa bianconera che diventava una molla quando conquistava palla.
Si è visto così un primo. tempo molto frizzante, con due squadre molto intense e fisiche ma anche tecniche e disposte a conquistare tutta la posta in palio. Nei primi cinque minuti di gioco gli spettatori presenti al Maradona hanno potuto godere di tre occasioni i chiare da gol dell’Udinese e almeno altrettanti del Napoli: quasi un record per il campionato. Ktistensen, inizialmente in difficoltà sulla velocità di Neves, ha poi vinto il duello più temuto dai friulani e dall’altro lato Tamara ha sempre ribaltato la pericolosità di Politano, a sua volta puntando sulla sua velocità. In mezzo Lukaku è stato preso dalla tenaglia di Bijol e Solet; solo Mc Tominay ha rispettato i pronostici, mostrandosi il più pericoloso dei partenopei.
In attacco Lucca ha mostrato tutta la sua bravura e Thauvin è emerso come la vera mente dell’Udinese. Ma il risultato positivo è stato possibile soprattutto per la grande intensità, coesione e solidarietà della squadra,. con tutti i giocatori impegnati nei raddoppi e nell’aiutare i compagni quando in difficoltà. Il Napoli, comunque era riuscito a andare in vantaggio con un’azione che ha dato adito a più di qualche dubbio.Al 37′ Politano calcia un cross nell’area bianconera, Lukaku fa blocco su Sara che cade, Mc Tominay salta sulle spalle di Kristensen e colpisce di testa mentre il portiere si sta rialzando. Gol convalidato, ma…
La reazione dell’Udinese è immediata: nessuno choc, solo la consapevolezza di poter pareggiare subito. E così è al 40′ quando un’incursione di Thauvin mette in confusione Juan Jesus che rinvia anziché la sciare il pallone nelle mani sicure di Meret, Karlstrom raccoglie e passa a Ekkelenkam. Due passi e calcia di esterno destro un diagonale perfetto sul quale Meret nulla può.
Nella ripresa non arrivano i gol, ma la continuità dell’Udinese è la stessa e controlla con grande personalità la voglia del Napoli di distaccare l’Inter. Conte cambia tutto il suo attacco e parte del centrocampo (ma Lobotka è molto più di “una parte”), Rujniac inserisce Bravo, Ehzinbue, Payero e Zarraga, mantenendo un’impostazione che ha messo in difficoltà il Napoli fino all’ultimo minuto. E al momento del fischio finale il pallone era saldamente sui piedi dell’Udinese .