Vai al contenuto

L’Udinese batte la Lazio e fa un salto in classifica

  • 3 min read

di Umberto Sarcinelli –

E’ l’Udinese che tutti si aspettano quella che batte all’Olimpico la Lazio e nell’ultimo posticipo della giornata si riprende una posizione più tranquilla in classifica sorpassando tutte le sue concorrenti più dirette. La vittoria non è un miracolo e nemmeno un’impresa, è la stretta logica determinata dalla scelta degli uomini da mandare in campo, l’impostazione tattica e strategica del gioco e la voglia di riscatto dei giocatori. Ancora una volta l’Udinese fa registrare il 33% nel possesso del pallone e nonostante una modesta accuratezza nei passaggi (solo il 76%), ma indirizza verso la porta avversaria 12 tiri, contro i 9 degli avversari. E allora qual è il merito della squadra di Cioffi? La capacità di resistere e essere solida e solidale. I bianconeri sembrano in difficoltà, subiscono il gioco, ma con la loro densità riescono a ripartire in modo micidiale e a non far giocare gli avversari. Walace è squalificato, Cioffi lo sostituisce con Zarraga. A tutti i commentatori esterni pare un azzardo, invece il basco è giocatore solido di testa, sa sacrificarsi, sa essere umile e intelligente. In più, come si è visto nei cinque minuti di fuochi artificiali dell’inizio ripresa, è preciso al tiro in porta. Il centrocampo è completato da Pereyra a destra, Lovric e Payero a sinistra, una linea che difensivamente è solida ma ha molti spunti tecnici d’eccellenza. Poi c‘è Thauvin, un “folletto impertinente che sorprende”, come direbbe uno che il calcio purtroppo non l’ha conosciuto, William Sheakespeare. Il francese che somiglia a Tintin è stato l’incubo della difesa laziale e il rebus che un Sarri in tribuna non riusciva a risolvere tra una sigaretta e l’altra. Nel conto totale mettiamoci pure Okoye, bravo fra i pali e soprattutto in uscita e un Lucca che segna il primo gol del 2024 con un guizzo da centravanti vero e una prestazione tutta al servizio della squadra.
Qualcuno troverà un neo nell’espulsione di Perez peer doppia ammonizione, ma l’argentino ha evitato una ripartenza pericolosa della Lazio e comunque sarebbe stato assente contro il Torino per la quarta diffida.
Cioffi nelle precedenti partite era stato criticato per le scelte dei cambi, questa volta le immissioni sono state oculate e decisive. Zemura ha tenuto alta la tensione sulla fascia sinistra , Samardzic ha innalzato il tasso tecnico, Davis ha fatto vedere alcune delle sue notevoli qualità e il ritorno di Bijol è più che un augurio per il proseguimento del campionato bianconero.
Il pubblico dell’Olimpico ha fischiato abbondantemente la Lazio, Immobile e Luis Alberto sono usciti dal campo infuriati per il cambio (e qualche ragione ce l’hanno): diranno, critici e opinionisti, che la partita l’ha persa la Lazio, ormai formazione allo sbando. Non credete loro, continuate a avere fiducia in questa Udinese che, oltretutto, ha un debito non irrilevante, con la fortuna e con le interpretazioni arbitrali. Il gol subito è un colpo fortuito di ginocchio di Giannetti e Provedel su Lucca commette un chiaro fallo da rigore.
L’amen alla partita ha un numero, 27, come i punti che danno il tredicesimo posto ai bianconeri.

Cliccando qui sopra per inviare questo modulo, sei consapevole e accetti che le informazioni che hai fornito verranno trasferite a AlpeAdriaSport.it per il trattamento conformemente alle loro condizioni d'uso.

Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Skip to content