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L’udinese Tavano sul podio col bronzo agli Europei a Montpellier.

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È nell’ultima giornata dei campionati Europei senior di judo che l’Italia si è finalmente sbloccata, conquistando due medaglie: l’argento di Alice Bellandi nei 78kg e il bronzo dell’udinese Asya Tavano nei +78kg. La friulana (in piedi, nella foto qui a fianco) ha dato spettacolo agli Europei, con una serie di prove davvero brillanti che le sono valse vittorie prestigiose sulle judoke dell’est come Larisa Ceric (Bih), Milica Zabic (Srb) o la turca Kayra Ozdemir, liquidate nell’ordine con wazari di gaeshi al golden score, ippon con shime waza, wazari di harai goshi. 

Arrivata  in semifinale, la Tavano si è misurata con l’israeliana Raz Hershko, numero 1 del mondo, cedendole il passo per due wazari. Infine la finale per il bronzo con l’olandese Karen Stevenson è stata un piccolo capolavoro per metà incontro, con un bel vantaggio frutto di un tai otoshi maki komi con prese alle maniche e poi la gestione del vantaggio (wazari) con qualche momento d’ansia tempestivamente ricomposto dal coach azzurro Francesco Bruyere. Alla fine è stata gioia pura! Seconda medaglia di bronzo consecutiva agli Europei per Asya Tavano. Dopo Sofia 2022, ecco Montpellier 2023. “Sono veramente contenta di questa gara. – ha detto Asya – Finalmente dopo tante gare e tanto lavoro una medaglia è arrivata. Ringrazio il mio coach Francesco Bruyere, il gruppo sportivo Fiamme Azzurre e tutta la mia famiglia che credono sempre in me e mi sostengono sempre.”

Alice Bellandi è superiore, ha detto qualcuno prima che la gara iniziasse. Se lei abbia sentito la profezia non è dato sapere, ma è stata sufficiente la conferma che ha dato sul tatami, due wazari (tai otoshi e seoi nage) all’olandese Derks, un wazari (seoi) alla portoghese Sampaio ed un altro wazari alla tedesca Wagner, giusto per regolare la questione di Baku. Poi è arrivata la finale… la tedesca Boehm, molto attenta a bloccare le maniche a Bellandi, Alice invece, generosa e fulminea negli attacchi… tai otoshi basso, seoi, o soto gari, a coprire tutte le direzioni. Il pregio della tedesca è riuscire a non cadere, ma attacca in ne waza ed è pericolosa. Va così, con due shido a Boehm, uno ad Alice quando il cronometro scandisce gli ultimi secondi… e manca un secondo solo quando con o uchi gari Boehm aggancia il piede di Bellandi che, resiste, ma traballa e squilibrata cade. Pur girandosi sul fianco… è wazari ed il tempo è scaduto. Il volto di Alice è una maschera di delusione, quello della tedesca d’incredula felicità.

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