di Umberto Sarcinelli
L’Udinese finora ha segnato solo due gol, e tutti e due li ha marcati Samardzic, un giocatore che doveva essere ceduto all’Inter, ma che è rimasto a Udine per un mancato accordo economico. I gol per ora, l’Udinese le segna sul piano societario. L’ultimo, vincente, è quello dell’intitolazione dello stadio Friuli I moderni e i parvenu dell’american-inglese direbbero Noming) a ”Bluenergy stadium” per pubblicizzare, durata cinque anni, l’azienda energetica friulana. Lo stadio diventerà green con il fotovoltaico e “sostenibile” con gli altri accorgimenti di risparmio energetico e di innovazione. Un altro gol che la società della famiglia Pozzo segna nell’innovare strutte e gestione dell’Udinese Calcio, mettendo un altro gradino nella scala dell’innovazione che ormai sale sempre più in alto. Meno sostenibili, per i tifosi, sono finora i tre punti in sei partite racimolati dai bianconeri in questo inizio di stagione. Nulla di allarmante, per chi sa di calcio, uno scandalo per gli pseudo opinionisti e per molti settori della tifoseria che non mancano mai di dimostrare la emotività pallonara. L’ultima sconfitta allo stadio Maradona di Napoli (un altro noming recente, il peccatore Diego ha scalzato il santo Paolo) contro i campioni d’Italia che sono partiti zoppicando in campionato e proprio nel turno infrasettimanale contro i bianconeri hanno deciso di ritrovare forza, motivazioni e cattiveria agonistica per rispettare il loro blasone.
Sottil deve affrontare una serie incredibile di infortuni, soprattutto in difesa e in attacco e le conseguenze sono ovvie quando si incontrano squadre dal grande potenziale tecnico e che possono schierare attaccanti di prim’ordine. Finora l’Udinese ha subito tre gol dalla Juventus, quattro dal Napoli, due dalla Fiorentina, mentre contro la Salernitana è finita 1 a 1 e lo 0 a 0 ha fissato il termine delle partite con Frosinone e Cagliari.
Analizzando con freddezza i risultati e le prestazioni emerge un dato evidente: l’Udinese è una squadra di media classifica che rispetta le gerarchie tecniche e economiche della serie A. Juve, Napoli e Fiorentina sono società superiori in termini di potere tecnico, politico e societario, le altre due squadre possono essere considerate alla pari. Tutte le squadre, comunque, sono superiori per quanto riguarda il bacino d’utenza.
L’obiettivo della società è continuare la trentennale presenza nella massima serie, già di per se un record assoluto, condiviso solo dall’Inter. Non deve meravigliare, quindi, una partenza rallentata, specialmente con rinnovamento di giocatori e tantissime assenze. Ma il tifoso è cieco, sordo, non legge e non capisce la situazione nella quale sta annaspando il calcio professionistico italiano, oberato da un gigantesco debito, con strutture obsolete e modelli gestionali antiquati. L’Udinese, in questo senso è all’avanguardia, molto più europea delle squadre che sono impegnate nelle coppe internazionali.
La fiducia nell’operato della società dovrebbe essere totale e convinta, altre che “devi spendere” urlato a sproposito domenica scorsa dalla curva Nord.
La storia della società bianconera negli ultimi decenni dovrebbe essere una garanzia assoluta per i veri appassionati dei colori udinesi.
L’emotività e la negatività sono caratteristiche precipue del tifoso: bastano pochi risultanti negati per gridare allo sfascio, mentre un paio di vittorie danno la stura a illusioni ingiustificate. Un po’ di equilibrio, di riflessione, di ragionamento contribuirebbe a migliorare il calcio e a riportare serenità e gioia nell’assistere a una partita, soprattutto in uno stadio, come il Friuli che risulta di uno standard di confortevolezza superiore anche in raffronto con altri impianti europei.
Resta il fatto tecnico, di una squadra che per ora gioca a calcio con diligenza, ma subisce troppi gol e ne segna pochissimi. Situazione già viste nel passato per tutte le squadre, situazioni che si possono superare con lavoro e la concentrazione. E anche con l’affetto e la vicinanza dei tifosi. A Sottil spetta recuperare gli infortunati e dare tranquillità alla squadra, impedendo che l’aridità in fase d’attacco non diventi una perniciosa ossessione. Ai tifosi spetta l’incitamento e la vicinanza (peraltro mai mancati) e la comprensione. Quiesta squadra è destinata a dare a tutti molte soddisfazioni. Bisogna solo crederci.